Giancarlo Restelli – Gianluigi Bandera – Claudio Venza
In collaborazione con l’Istituto “A. Bernocchi” di Legnano e l’adesione di UILDM Legnano, Ecoistituto della Valle del Ticino, Sempione News, Cooperativa Achille Grandi di Agrate Brianza, le sezioni ANPI di San Giorgio su Legnano, Inveruno, Cuggiono, Magenta, Caronno Pertusella, Canegrate, Castellanza, Rescaldina, Vanzaghello e Rete antifascista altomilanese
Cento anni fa, il 13 luglio 1920, avvenne l’aggressione fascista al Nàrodni Dom, durante la quale la “Casa della Cultura” slovena di Trieste venne data alle fiamme. E’ la prima azione squadristica in Italia ed è emblematico delle contrapposizioni etniche e nazionali al confine d’Italia appena terminata la Grande Guerra. A confrontarsi senza esclusioni di colpi sono due nazionalismi l’uno contro l’altro armato: il nazionalismo italiano e quello sloveno e croato a Trieste, nella Venezia Giulia, in Dalmazia e in Istria.
Appena terminata la guerra è l’Italia ad avere il sopravvento e a portare avanti una politica di violenze ai danni della comunità slovena a Trieste. Poi, con il secondo conflitto mondiale, sarà invece il nazionalismo slavo capeggiato dal maresciallo Tito ad avere il sopravvento con la tragedia delle foibe e il dramma dell’esodo giuliano-dalmata.
Documentazione
Filmato: Il rogo del Narodmi Dom, 1920 – Le vie della memoria
Si racconta dell’evoluzione del pensiero scientifico nella esplorazione dei fenomeni che sostengono la vita e la sua interazione con il mondo non-vivente.
In anni recenti l’ipotesi “Gaia” ha stimolato varie discipline e in particolare sono state consolidate la teoria della complessità, la termodinamica dei processi irreversibili, l’analisi delle strutture dissipative e le forme di auto-organizzazione.
Il tema dell’origine della vita e delle condizioni del suo mantenimento può essere esplorato su nuove basi e con nuovi strumenti.